Mi presento...


Gabriele Carbonari
Sono nato a Senigallia nel 1962.
Nel 1968 ho "vissuto" la rivolta studentesca dai banchi di scuola della prima elementare, e nel 1969 lo sbarco sulla luna durante le vacanze scolastiche. Nello stesso anno, in una località del nuovo mondo, migliaia di giovani di belle speranze affollavano una vallata, riempendola di colori, pace e amore; ascoltavando artisti come Jimi Hendrix, The Who, Joe Cocker, Janis Joplin e tanti altri, su quello che sarebbe stato il più importante raduno rock di tutti i tempi: Woodstock.

In Italia imperversava Claudio Villa, ma ancora per poco. Quell'evento (Woodstock, non Claudio Villa) segnò la mia vita musicale. 
Grazie a mio fratello Giorgio ed alla sua pazienza nel sopportarmi, presto mi appassionai alla musica rock. 
Il primo disco che ascoltai (su un giradischi mono, quello della gloriosa marca "Geloso") fu "Quanto t'amo" di Jonnhy Hallyday. Seguirono:"Questo folle sentimento" della Formula Tre ed altri di quel genere, ma la svolta avvenne un giorno d'estate, quando ascoltai un gruppo che faceva un casino infernale, una lunghissima intro che precedeva la scatenata "Are You Ready?" ...e fu così che scoprii i Grand Funk Railroad con il loro Live Album.(Questo il link via you tube al pezzo)

Ero entrato alla grande nel 1970, "svezzato"da quel trio proveniente dal Michigan, esattamente da Flint. Da quel giorno il rock divenne parte della mia vita: Led Zeppelin, Jethro Tull, Pink Floyd, Genesis, Deep Purple furono i compagni dei miei giorni più lieti.

Nel 1974 ebbi la fortuna di imbattermi in una chitarra e da allora conobbi le realtà musicali non solo dalla parte di chi la musica la ascolta, ma anche dalla parte di chi la musica la fa e la suona.
Un chitarrista cresce quando ha qualcuno con cui confrontarsi ed allora mi sonno messo a suonare coi miei migliori amici: Roberto, Sandro, Ruben, Andrea che fortunatamente avevano la mia stessa passione. Con loro ho creato il mio primo gruppo, i Black Star, a cui seguirono gli Hyadum.
Mi ricordo che, in mancanza di una batteria vera, si usavano bidoni dell'olio e le taniche di kerosene, si suonava prima in cantina poi, causa lamentele dei vicini, optammo per la soffitta, tra lenzuola stese e profumo di detersivo si suonava di tutto: dai Genesis ai Camel, dai Deep Purple fino ai pezzi propri. Avevamo anche un paroliere, Federico, un nostro caro amico. Tutto questo avvenne quasi quarant'anni fa.

Gli anni '80 furono per me la morte del rock e la crescita come musicista. In quegli anni iniziai a suonare nei locali e nelle piazze.

Nel 1984, il concerto d'esordio al Politeama Rossini con il gruppo Vox Office nell'ambito della rassegna "Rumori di fondo".

Il sodalizio col gruppo durò un anno appena, e nel 1985 entrai a far parte dei Blue Pale, stesso destino, un anno dopo il gruppo si sciolse.

Il 1986 fu l'anno della metamorfosi. Nel nuovo gruppo, che ci accingevamo a formare, mancava il cantante, cosi mi "sacrificai" io. Misi la chitarra in un angolo, afferrai il microfono e da allora scoprii un altro strumento, la mia voce. Il gruppo lo chiamammo "Telecamera", il genere anni ottanta non risparmiò neppure me, comunque mi divertii parecchio perché si facevano le cose seriamente, anche se... sic! il gruppo si sciolse tre anni dopo.  Contemporaneamente facevo anche serate da solo con la chitarra che avevo soltanto messo da parte per poco tempo.


Quattro per settanta
Foto di Daniele Golaschi (2012)
A cavallo tra gli anni ottanta e novanta mi presi una pausa coi gruppi. La passione per il canto mi indusse ad andare a far parte dell' Accademia corale Calicanto (In questo link, la pagina dell'accademia su Facebook, per chi fosse interessato)  come cantante basso, una bella esperienza che dura ancora... e che credo non finirà mai come del resto non finirà quella che intrapresi nel 1997 con il mio attuale gruppo rock i Quattro per settanta.(Questo il link del gruppo su Facebook per chi fosse interessato)
In questi ultimi quindici anni ho suonato in vari luoghi della regione ed anche fuori ed ho conosciuto migliaia di persone. In contemporanea ho fatto parte di un trio: "I lupi di via Piave" con cui interpretavo brani di Fabrizio De Andre', un cantautore che mi sta molto a cuore come del resto anche Francesco Guccini. Purtroppo ci siamo sciolti dopo appena due anni e la cosa mi ha particolarmente addolorato.


Tutt'oggi suono e canto insieme a Pamela Conditi, nella foto,  una cantante dalla voce potente e dalla grandi capacità interpretative, con cui ho dato vita, nel 2005, ad un duo dal nome A-live.









Con Marco Fattorini, abbiamo ripreso il progetto su De André, che con l'altro gruppo si era concluso, e in parallelo, abbiamo creato un progetto, dal nome MSC (Musicisti, Suonatori, Cantautori) con cui ci esibiamo in realtà molto diverse fra loro. 



In foto, il retro del mio primo lavoro discografico di musica italiana pubblicato nel 2012, col titolo di "Collocamento eterno".  Nel 2017 ho realizzato un altro album, dal titolo "Il lato opposto", nel quale, ripropongo i brani del primo CD, rivisitati, e ne aggiungo altri 8 inediti, col gruppo composto da Andrea Celidoni, Fabio Bachetti, Marco Melchiorri. 


Collocamento eterno

Il lato opposto




Concludo nel dire che una parte dei miei desideri si sono avverati. Ne vedrete e sentirete ancora delle belle!! Nel frattempo, se vi va di tenervi aggiornati, seguite il blog, o il sito www.gabrielecarbonari.com anche se è su Facebook che interagisco maggiormente con un profilo personale: 
Gabriele Carbonari
Con pagine dedicate ai miei singoli progetti quindi: 
Gabriele Carbonari Band 
A-Live Gabriele e Pamela.
Gabriele Carbonari e Marco Fattorini
Accademia Corale Calicanto. 

A Presto! 

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